MUSEO LA PETAGNA
"Il Museo naturalistico La Petagna", istituito in Longi il 26/03/2003 da parte del Dott. Migliore Salvatore, opera nel settore naturalistico con il fine di promuovere la conoscenza e la cultura tecnico-scientifica naturalistica in tutte le sue forme. L’Associazione ha allestito una mostra permanente in cui si possono ammirare circa 500 fotografie relative a fiori, funghi, animali della valle del Fitalia.Inoltre vi sono altri spazi riservati ad alberi ed arbusti, agli insetti, alle rocce, con relativi fossili, ai nidi degli uccelli, alle orchidee spontanee. Tutto il materiale che si trova nella mostra è stata recuperata nella nostra zona: la valle del Fitalia. Infine si possono ammirare due diorami raffiguranti due stagioni: la primavera e l’autunno.
3 Km
Il Nebrodi Adventure Park nasce nel suggestivo Bosco Soprano, in Contrada Pado, nel cuore del Parco dei Nebrodi, la più grande area protetta della Sicilia, a circa 4 Km dal centro abitato del comune di Longi, e 5 Km dal centro abitato di Galati Mamertino.
E’ il primo Parco Avventura della provincia di Messina e rappresenta un modo piacevole, divertente ed emozionante per scoprire la bellezza della natura e dei meravigliosi paesaggi tipici dell’area nebroidea. E’ stato ideato per gli appassionati di ogni età che hanno qui la possibilità di godere di un contatto diretto con un ambiente sano e di respirare aria pulita.
1,2 KM
Il lago ha una superficie di circa 18 ettari e costituisce la zona umida d'alta quota di maggior valore naturalistico della Sicilia. La ricchissima flora è condizionata dalle variazioni periodiche del livello dell'acqua, che determinano una zonizzazione orizzontale della vegetazione in sei fasce, distinte in base alle varie specie dominanti. La presenza di acqua in una zona montana coperta da foreste di faggio rappresenta, inoltre, un punto di riferimento privilegiato per la vita di numerose specie di uccelli acquatici e per la sosta degli eccelli di passo. Da segnalare un fenomeno naturale che si verifica nei mesi estivi, quando le acque del lago si colorano di rosso per la fioritura di una microalga chiamata Euglena sanguinea.
Km
Il Bosco di Mangaliviti è ricco di Faggi, Agrifoglio Aceri, Frassini, Perastri, Meli selvatici e Tassi che meritano di essere ammirati nella loro totale bellezza; inoltre si può visitare l Sentiero Didattico, considerato molto interessante soprattutto per le scolaresche. L'itinerario a piedi ha inizio dall'area attrezzata di Case Mangalaviti (1250 m) e continua percorrendo una strada in terra battuta, ubicata nella fitta faggeta. Il bosco è raggiungibile da Longi, attraverso Portella Gazzana (m. 979), riserva magnifici punti panoramici ed stato individuato dall'Ente parco un percorso didattico per le attività di educazione ambientale
5Km
Ubicato nel comune di Frazzanò, a pochi chilometri da Longi, è uno dei più antichi monasteri basiliani della Sicilia. Oggi il monastero non ospita più i frati e del prestigioso complesso, in gran parte restaurato, si possono ammirare la torre campanaria che presenta un cupolino rifatto nell’Ottocento, le tre absidi in stile arabo – normanno dell'annessa Chiesa (che è stata dichiarata nel 1888 monumento nazionale e nel cui interno si trovano i resti di bellissimi affreschi bizantini), e l’ampio cortile interno
8 Km
Il sentiero in terra battuta costeggia il Torrente San Basilio, il quale, attraverso l’azione erosiva delle sue acque, ha scavato le rocce mesozoiche dando origine alla cascata del Catafurco. La bocca del catafurco è una cascata naturale che si forma in corrispondenza di un dislivello di circa 30 m. Essa è immersa nel territorio di Galati Mamertino, nel Parco dei Nebrodi. Alla base della cascata il continuo scorrere delle acque, portando con sé sabbia e ciottoli, ha creato una cavità naturale chiamata Marmitta dei Giganti in cui, nella bella stagione, è possibile bagnarsi.
La Stretta di longi è tra i luoghi di maggior interesse paesaggistico, naturalistico e storico-antropologico di tutto il bacino del Fitalia, nonchè di tutto il comprensorio. Costituisce un'area di interesse straordinario secondo molteplici aspetti. Si tratta di una gola molto profonda scavata nel tempo dal fium Fitalia. Il sito riveste un notevole interesse faunistico. Nonostante la parte paesaggistica rappresenti l'attrazione più vistosa della Stretta, il bacino a cui afferisce ospita numerose componenti di interesse storico-antopologico; oggi rimane la testimonianza di ruderi di diversi mulini lungo il corso d'acqua e di una gualchiera per la battitura della lana (paratore) nonchè la tracci della Via storica..
La struttura, che sulla chiave dell’arco porta lo stemma in pietra dei Lancia, caratterizzato da un leone rampante , risale quanto al piano terra, al 1600 ed è formata da un piano sopraelevato , al quale si accede da uno scalone esterno in pietra che costeggia un breve incamminamento ricavato nello spessore della cortina muraria esterna. All’interno, la parte più interessante artisticamente è quella settecentesca, abitata fino alla morte dalla Duchessa Zumbo, vedova di Vincenzo Loffredo, Duca D’ Ossada. Attualmente il castello e di proprietà della ” banca di credito cooperativo della valle del Fitalia. Le aree del castello di rilevanza artistica e archeologica sono visitabili.
2 Km
Il paese si trova a 398 m sulle pendici dei Nebrodi, che si estendono dalle cime del monte Crasto (circa 1.300 m ) a nord est, all'altopiano di Miraglia, con il monte Soro (1.847 m s.l.m.).
Il territorio è ricco di corsi d'acqua; in particolare è percorso dal fiume Rosmarino, una fiumara che ha inciso una profonda valle che divide in due parti distinte e ben diverse il territorio comunale e dai suoi affluenti di destra e di sinistra. Il centro abitato si trova sulla riva destra sottostante a grandiosi rilievi rocciosi di origine calcarea. Il versante sinistro del Rosmarino è invece costituito da rilievi ricchi di vegetazione che arrivano al crinale dei monti Nebrodi ed alla vetta del monte Soro
10 km
La storia cittadina si sviluppa attorno alla "Torre della Marina", una struttura d'avvistamento costiero edificata nel XIII secolo per servire la medievale Militello Valdemone.
Nella seconda metà del Cinquecento quando i viceré spagnoli incaricarono i Camiliani di fare la ricognizione dei litorali la torre fu giudicata insufficiente e vi fu aggiunto un "fortino".
Signori della città furono gli appartenenti alla famiglia d'origine aragonese dei Gallego che edificarono il Castello costruito sul feudo della "marina".
30 km
San Marco d'Alunzio è un comune italiano della città di Messina in Sicilia. Fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.
È un comune del Parco dei Nebrodi. Dista 87 km da Messina ovest e 135 da Palermo est. È situato sulla sommità del Monte Castro a 540 metri s.l.m., ai lati delle vallate dei torrenti Rosmarino e Platanà, con alle spalle la catena montuosa dei Nebrodi. Dell'antica città greca rimangono, nella parte bassa dell'abitato, alcune strutture del Tempio di Ercole. Di impianto bizantino sono la chiesa di San Teodoro, a croce greca, con all'interno decorazioni a stucchi del XVIII secolo, e l'Annunziata, di impianto paleo-cristiano.
16 km
Le origini del centro abitato, così come è oggi disposto, risalgono alla campagna Normanna contro i Saraceni condotta da Ruggero II D'Altavilla, il quale dopo aver vinto una battaglia nell'attuale contrada Altavilla, secondo leggenda grazie all'intercessione dell'Arcangelo Michele, eresse un convento a memoria dell'evento e lo affidò ai padri Basiliani. Intorno al Convento nacque il centro abitato. Erasmo fu il primo abate. Tuttavia erano già presenti nel territorio quattro casali greci. La leggenda più conosciuta è quella di "Pietra Zita", secondo cui nell'omonima località è nascosto un tesoro, intangibile perché difeso dallo spirito di una ragazza, promessa sposa (la zita cioè la fidanzata), rapita e uccisa, non essendosi piegata alle voglie dei briganti.
40km
Anticamente chiamato Castanìa il borgo sorgeva più a valle, dominando il torrente del Fitalia. Oggi il paese si configura come uno dei più fortunati e accoglienti della zona per una serie di ragioni. Esso gode innanzitutto di un centro urbano sistemato secondo le regole della città-giardinoche è dunque caratterizzato da un'armoniosa alternanza tra architettura e spazi verdi. Dalla piazza centrale, sulla quale si affacciano la chiesa matrice e il municipio, si dirama dunque la zona nuova del paese, arricchita da un parco comunale provvisto di piscina e campi sportivi. Un altro elemento di attrattiva è il panorama che si gode dal paese, e in particolare dalla collinetta della chiesa di Santa Croce, per via della sua posizione privilegiata.
25 km
Sorge su un colle nel primo entroterra dei monti Nebrodi a 495 m di quota sul livello del mare. Ha un territorio molto esteso che a Nord si spinge fino al mare occupando circa due chilometri di costa ed ancor più vasto era fino al 1925, anno in cui Capo d'Orlando ottenne l'autonomia da Naso
Le sue origini rasentano il mito visto che la tradizione ci narra che l'antica Agatirso si ergeva in questo sito grazie alla fondazione attuata da uno dei figli del dio Eolo, Agathirnos, nel 1218 a.C.
Nel 1094, in epoca normanna, sono assegnate la metà delle proprietà e delle rendite dei terreni del feudo all'Abbazia di San Bartolomeo di Lipari. La restante parte è ripartita con Goffredo di Garres e discendenti.
23 km
Capo d'Orlando è un comune italiano della città metropolitana Siciliana .
Centro a prevalente vocazione turistica e commerciale del comprensorio dei Nebrodi, del quale è uno dei poli, insieme a Patti e Sant'Agata di Militello, è nato come borgo di pescatori. Originariamente frazione di Naso, il paese ha raggiunto l'autonomia il 27 settembre 1925, dopo uno sviluppo legato principalmente all'attività dei pescatori.
È sede di attività artistiche (pinacoteca comunale, museo Villa Piccolo, Castello Bastione) ed archeologiche (Terme di Bagnoli). Buona parte della cittadina sorge principalmente lungo una stretta pianura chiusa da una fascia collinare che si estende parallelamente ad essa
25 km
Le Rocche del Crasto sono una grande formazione rocciosa di grande bellezza dell'era mesozoica, costituite da rocce cristalline grigie e lucenti e da calcari dolomitici bianchi e rosa, spesso con sfumature verdi e rosse, situate a ridosso dei centri abitati di Longi, San Marco d'Alunzio e Alcara Li Fusi.
Gli itinerari escursionistici consigliati dal Parco dei Nebrodi sono tre, e si sviluppano lungo sentieri in Zona "A" del Parco.
Essi consentono di collegare, attraverso percorsi naturalistici e molteplici reti viarie, i centri abitati direttamente con le sommità delle Rocche del Crasto.
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